Il connubio perfetto tra lo spirito innovativo del design e la tradizione artigianale della lavorazione della ceramica. Ancora una volta Antonio Marras e Vincenzo D'Alba (alias Kiasmo) hanno dato vita a una collaborazione tanto originale quanto proficua in occasione dell'edizione 2019 della Design Week di Milano. Negli spazi di Nonostantemarras, a due passi dai Navigli nel cuore pulsante di un evento che ha ormai assunto dimensione e rilevanza internazionali, i due artisti hanno esposto una serie di manufatti in ceramica divisi in tre collezioni: oggetti prodotti in serie da una parte, sculture e manufatti unici dall'altra, fino ad arrivare a una vasta esposizione di tavoli con maioliche. Un colpo d'occhio d'insieme decisamente insolito e sorprendente dove forme e giochi di luce e specchi l'hanno fatta da padroni per la gioia dei tantissimi visitatori che hanno animato la rassegna milanese.
Prodotti all'interno dell'azienda artigianale dei Fratelli Colì di Cutrofiano in provincia di Lecce, i manufatti firmati da Marras e Kiasmo rappresentano la sintesi tra due modi differenti di approcciare l'arte: la creatività e la progettualità, infatti, si fondono dando vita a oggetti di uso comune come bicchieri, tazze, vassoi, piatti e vasi, ma anche a sculture uniche e manufatti in terracotta caratterizzati da una sobrietà stilistica che ne spiegano il grande successo a livello di impatto visivo.
Il risultato concreto di questa collaborazione artistica a quattro mani si traduce nella realizzazione di opere e oggetti dallo stile unico e immediatamente riconoscibile, oltre che dall'enorme valore artigianale. Antonio Marras e Kiasmo amano variare la loro produzione utilizzando a seconda dei casi ceramiche di scarto, macchinari industriali o utensili dalla forma riadattata oppure manufatti realizzati ad hoc. Un materiale tanto eterogeneo quanto ricco, allestito grazie all'utilizzo di vetrine, specchi e teche. La produzione artistica di Marras e Kiasmo affonda le radici nel dialogo continuo con la terra di origine dei due designer, ovvero la Sardegna e la Puglia, e con la cultura d'impresa che proprio in quei luoghi trova spazio. Un progetto a quattro mani che è corretto definire contemporaneo e al passo coi tempi, ma allo stesso tempo rispettoso della storia e della tradizione.