Le ceramiche e più in genere il vasellame sono tra le prime testimonianze dell’abilità artistica dei popoli antichi, oltre a essere oggetti di indispensabile uso quotidiano. Tutti conosciamo bene la straordinaria bellezza dei vasi della Magna Grecia, famosi per le decorazioni raffiguranti soggetti mitologici e per la squisita lavorazione a mano. Capolavori questi che ancora oggi hanno un posto d’onore nei più importanti musei di tutto il mondo: basti pensare che, secondo gli studiosi, ad oggi sono arrivati fino a noi più di 50.000 vasi dalla sola Atene.
La stessa parola “ceramica” ha un’origine greca, da “kéramos” che significa appunto “terra da vasaio”. Per la sua grande versatilità, questo materiale è stato utilizzato nei secoli al fine di produrre oggetti diversi, realizzati dalle abili mani di artigiani esperti e pronti per essere decorati con le tecniche più diverse. Dalla ceramica greca alle opere di oggi, il vasellame rimane un momento privilegiato d’espressione artistica e funzionale che non cessa di stupire e di raccontare storie: per questo alcune aziende, come quella della Famiglia Colì, hanno saputo raccogliere il testimone e perpetuare l’importanza di una produzione tanto preziosa fino ai giorni nostri.
Tra le tradizionali produzioni di vasellame più celebrate per la loro bellezza, un posto d’onore spetta senz’altro a quella messapica, tipica del Salento tra l’ottavo e il terzo secolo avanti Cristo. I Messapi, antica popolazione di origine illirica, diedero origine a vasi (in particolare olle e trozzelle) dalle decorazioni sempre più complesse, a partire dai motivi geometrici del primo periodo fino agli influssi di matrice greca. Ben presto i vasi messapici cominciarono a essere decorati nella loro interezza, anche con motivi floreali e figurativi, per poi tornare, nel terzo periodo, a decorazioni geometriche e monocromatiche, stavolta però con chiara influenza ellenica. Si affermarono anche nuove forme vascolari come la pisside o il cratere, ma la tipica trozzella, con corpo ovoidale e le anse nastriformi dotate delle quattro caratteristiche rotelline, rimase l’espressione più vera e pura dell’arte messapica, insieme a tipologie come la pignata, usata per la cottura dei tipici piatti salentini, e le capase, per la conservazione dell’acqua. Da ben quattro secoli la Famiglia Colì continua la grande tradizione del vasellame salentino, seguendo gli insegnamenti e le tecniche che si sono tramandate nel corso dei secoli.