Unanimemente conosciuta come ceramica smaltata, ovvero la ceramica rivestita di smalto bianco, decorata e successivamente ricotta, la maiolica affonda le proprie radici nel senso in cui la intendiamo oggi tra il X e l'XI secolo quando in Europa iniziò a intensificarsi la produzione di ceramica decorata, smaltata, a colori e impermeabile.
Fu nel XIII secolo che, proprio in Italia, si registrò un primo e sostanziale cambiamento nel processo di realizzazione. Si optò infatti per la produzione di un tipo diverso di maiolica, molto simile alla terraglia dei tempi moderni e diversa da quella cosiddetta islamica che aveva spadroneggiato tre secoli prima e che era ad alto contenuto di silice: si trattava, in sostanza, di una sorta di vasellame ricoperto da vernice bianca e opaca, mentre il tipico rivestimento vitreo era ottenuto mediante l'utilizzo di vernice piombifera.
La diffusione della maiolica raggiunge il suo apice nel XV secolo, quando a salire in cattedra e a dettare legge fu la produzione di origine spagnola in particolare nelle città di Valencia, Granada, Barcellona e in alcune località dell'Andalusia. In queste zone era stata perfezionata una tecnica, originariamente adottata in Egitto e in Siria, che consentiva di ottenere riflessi metallici molto simili a quelli tipici del rame. Uno dei centri di produzione più attivi, Maiorca, diede il nome ai prodotti ottenuti con questa particolare lavorazione. La maiolica ebbe un'enorme diffusione fino al XVII secolo, prima di essere soppiantata dalla porcellana che divenne la ceramica di lusso per eccellenza.
La maiolica si distingue dalla ceramica e dalla terracotta in ragione della particolare tecnica di lavorazione alla quale viene sottoposta. La ceramica, il cui nome deriva dal greco e significa terra per vasi, consiste in un qualsiasi agglomerato di argilla che, a seconda della composizione, può essere utilizzato per dare vita a oggetti e manufatti in terracotta, grès o porcellana. Se la ceramica viene cotta a temperature elevate, assume un colore rossiccio e viene perciò chiamata terracotta, materiale tipicamente utilizzato ad esempio per la realizzazione di piatti, tazze, piastrelle e vasi. La terracotta smaltata (con smalto bianco e successivamente decorato) e sottoposta nuovamente a una cottura prende invece il nome di maiolica.